Roberto ha lanciato un intrigante esperimento mentale tra gli appassionati di giochi: creare un gioco 4X (esplora, espandi, sfrutta e estermina) che non sia né un tradizionale gioco da tavolo né un gioco di ruolo, ma qualcosa che possa essere giocato con carta e penna. Questo ha suscitato un vivace dibattito su cosa effettivamente componga un gioco 4X e come potrebbe essere implementato in un formato così minimale.
Javest ha chiesto se si trattasse di un boardgame o di un GDR, a cui Roberto ha risposto che l’idea era di rimanere nel dominio del pen and paper, menzionando i matrix game come un possibile punto di partenza, sebbene li consideri troppo laschi per l’intento.
Durante la discussione, Javest ha delineato i componenti chiave che un buon gioco 4X dovrebbe avere, tra cui esplorazione e controllo del territorio, sviluppo tecnologico, asimmetria delle fazioni, gestione delle risorse, commercio, e dinamiche politiche interne. Questo elenco ha evidenziato la complessità intrinseca dei giochi 4X, sollevando dubbi sulla fattibilità di adattare tali elementi in un formato carta e penna senza supporti digitali o fisici come un videogioco o un tabellone.
Nicola e Invernomuto hanno espresso interesse e entusiasmo per i giochi grand strategy, con Nicola che si è mostrato particolarmente attratto da giochi come Stellaris dopo una breve ricerca.
Roberto ha condiviso un link a un documento Google per mostrare un bozzetto più concreto del suo concept, suggerendo di incorporare elementi come mazzi di carte da poker per gestire alcune meccaniche di gioco al fine di evitare la necessità di materiali specializzati come cartine personalizzate. La proposta ha suscitato interesse ma anche perplessità su come effettivamente portare questo tipo di gioco sul tavolo.
Infine, Javest e Roberto hanno convenuto sulla difficoltà di mantenere il gioco puramente su carta e penna, evidenziando come l’uso di segnalini o tracciatori potrebbe essere inevitabile per gestire la complessità dei giochi 4X.
In sintesi, la discussione ha dimostrato un forte interesse per esplorare nuovi formati di gioco, pur riconoscendo le sfide tecniche e di design nel creare un’esperienza complessa e soddisfacente con strumenti minimali come carta e penna.