Recentemente, durante una discussione su Orizzonti GDR, è emerso un tema piuttosto sensibile: l’uso e l’efficacia delle etichette nel mondo dei giochi. Yuri ha sollevato il punto che le etichette come OSR, NSR, FKR, pur proliferando, non riflettono necessariamente l’essenza dei giochi stessi. Invece di aderire a queste categorizzazioni, Yuri preferisce concentrarsi sui principi di gioco che desidera seguire, citando l’esempio di una campagna sandbox personalizzata di “La Scatola Bianca”.
Roberto ha risposto concordando con Yuri, sottolineando come le etichette siano spesso strumenti di marketing o mezzi per creare divisioni piuttosto che utili descrizioni dei giochi. Ha inoltre espresso frustrazione per la tendenza a formare sette entro la comunità dei giocatori, un fenomeno che ha notato anche in altre aree dell’hobby.
La discussione ha poi toccato esperienze personali, come quella di Yuri con un gruppo di gioco che si è deteriorato, diventando meno rispettoso e più chiuso. Roberto ha condiviso un’esperienza simile con un’associazione locale, che lo ha fatto sentire escluso e mal a proprio agio, evocando la cultura esclusiva e talvolta “troppo nerd” di alcuni gruppi degli anni ’90.
Il dialogo ha toccato anche temi più ampi come il consumismo identitario e la ricerca di un’identità speciale attraverso l’appartenenza a gruppi esclusivi, un comportamento radicato nella cultura umana sin dal neolitico. Roberto ha criticato questa tendenza, descrivendo come, in particolare nella cultura italiana, vi sia una forte inclinazione verso la figura dell’”uomo/donna forte”, con molte persone che preferiscono seguire piuttosto che pensare autonomamente.
In conclusione, la conversazione ha sollevato questioni importanti sulla natura e le implicazioni delle etichette nei giochi di ruolo e su come queste influenzino la comunità di giocatori, spesso portando a divisioni e settarismi non necessari. La discussione ha evidenziato una chiara necessità di riflettere su come possiamo partecipare a questo hobby in modo più inclusivo e meno divisivo.