Meccaniche dei Forged in the Dark (FitD)

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Alessandro, riflettendo sul fatto che, durante la sessione di Electric Bastionland (EB) condotta Yuri, sia lui che Invernomuto, pur essendo nuovi al regolamento, siano riusciti a giocare lasciandosi trasportare dal flusso di gioco senza preoccuparsi delle informazioni riportate sulla scheda dei loro personaggi, sottolinea le differenze coi giochi Forged in the Dark, molto apprezzati da un suo amico con cui ha avuto l’opportunità di provarli. Alessandro trova che i Forged in the Dark propongano una modalità di gioco molto “cinematografica”, che sembra favorire la tendenza a guardare la scheda del personaggio per individuare modi vantaggiosi, talvolta assurdi, di compiere una determinata azione e ottenere il pool di dadi maggiore. Ciò appare legato alle caratteristiche del framework,  basato su una combinazione di abilità che descrivono i modi in cui stai eseguendo l’azione e, come puntualizzato da Invernomuto, sulla contrattazione tra giocatore e GM (si cerca sempre di farsi assegnare il pool di dadi maggiore per avere maggiori possibilità di successo). A questo proposito, Invernomuto esprime interesse nel voler provare CBR+PNK, un gioco basato su una versione minimale del framework Forged in the Dark.

Nicola coglie l’occasione per raccontare un suo precedente tentativo di intavolare CBR+PNK. Senza esperienza pregressa con i Forged in the Dark, aveva tentato di preparare una one-shot e si era trovato in difficoltà nel gestire la contrattazione tra giocatori e GM, dove i giocatori che intendano compiere con il loro personaggio un’azione in una situazione rischiosa devono specificare il tipo di approccio, l’abilità e l’equipaggiamento coinvolti e, successivamente, essere informati dal GM sia sul livello di minaccia (pericolo) sia sull’entità dell’effetto ottenibile (ossia, quali sarebbero le conseguenze in caso di fallimento e che cosa si otterrebbe in caso di successo al tiro). 
Alessandro fa notare per portare al tavolo un gioco Forged in the Dark serve un GM con molta esperienza, perché la conoscenza approfondita delle regole e soprattutto del modo di gestire la contrattazione tra giocatori e GM è fondamentale. In caso contrario, si rischia di portare di non riuscire a far emergere il tipo di esperienza di gioco prevista. Per questo motivo, aggiunge, i giochi  Forged in the Dark non sono adatti all’improvvisazione o ai neofiti, ma richiedono preparazione e una certa mentalità da parte dell’organizzatore per essere portati al tavolo correttamente. Consiglia di provare comunque i Forged in the Dark, senza precludersi esperienze diverse dai propri canoni abituali. Sebbene non siano il suo tipo di giochi preferito, non li rifiuterebbe a priori poiché ritiene che ogni gioco possa offrire un punto di vista e un’esperienza diversi, da scoprire con mente aperta.