Il Fantasy e i cambiamenti di gusti: una discussione approfondita

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Alessio, durante una riflessione il 21 maggio 2024, ha espresso alcune considerazioni sul genere fantasy nei giochi di ruolo, influenzate dai suoi recenti cambiamenti di gusti. Ha raccontato come, scherzando con Roberto, spesso dichiara che il fantasy non gli piace più, e questo sentimento è ormai diventato genuino.

Con il raggiungimento dei 52 anni, Alessio ha notato un’evoluzione nei suoi interessi e nel modo di approcciare sia la vita che il gioco di ruolo. Le responsabilità quotidiane, come il lavoro e la famiglia, influenzano anche il modo in cui si dedica ai suoi hobby, incluso il GDR. Si è reso conto che il gioco di ruolo gli serve per staccare dalla realtà e interpretare il ruolo di un eroe che nella vita reale non riesce a incarnare.

Problemi con il Fantasy Tradizionale

Alessio ha analizzato i problemi che incontra nel giocare fantasy. La narrativa tipica del fantasy, con i suoi gruppi di avventurieri che si incontrano in taverne e viaggiano attraverso mondi ostili, è diventato noioso per lui. Le interazioni con le guardie delle città fortificate, gli incontri casuali con briganti e mostri, e la necessità di risolvere enigmi antichi, hanno perso il loro fascino. Queste esperienze, che una volta erano parte integrante del divertimento, ora sembrano solo ostacoli noiosi.

Alessio lamenta anche la lentezza del ritmo nel fantasy, dove ogni progresso richiede tempo e sforzo. Questo, per lui, contrasta con il desiderio di esperienze rapide e intense che trova in ambientazioni moderne o supereroiche. La tecnologia moderna, come gli smartphone e i computer, offre soluzioni rapide ai problemi, cosa che manca nel contesto fantasy.

Una nuova visione del fantasy

Per Alessio, una possibile soluzione sarebbe un’ambientazione fantasy più strutturata, come un impero simile a quello romano. In un contesto del genere, i giocatori potrebbero far parte di una forza organizzata, con missioni chiare e supporto logistico, evitando le tipiche difficoltà di sopravvivenza e i problemi minori. Questo approccio ridurrebbe la necessità di occuparsi delle questioni banali come il cibo e il denaro, permettendo ai giocatori di concentrarsi su obiettivi più grandi e significativi.

Critica degli enigmi nel GDR

Roberto, intervenendo nella discussione, ha criticato l’uso degli enigmi nei giochi di ruolo, considerandolo un metodo di gioco inefficacie. Ha ricordato un’esperienza personale in cui un master gli propose un enigma basato su un libro che i giocatori non avevano mai letto, rendendo impossibile la risoluzione. Roberto sostiene che gli enigmi dovrebbero essere significativi e risolvibili con un pensiero laterale, piuttosto che essere barriere frustranti.

La sfida di rendere il fantasy coinvolgente

Secondo Roberto, non è necessario appartenere a un’organizzazione strutturata come un impero per godersi il fantasy. Piuttosto, è importante evitare i troppi triti e le procedure inutili che spesso caratterizzano le campagne di D&D mal gestite. Roberto suggerisce di semplificare e rendere più fluido il gioco, eliminando le scenette ripetitive e concentrandosi su sfide e narrazioni più significative.

(continua)