Campagne e gruppi incostanti: l’opzione dell’open table

Di

Andrea ha finalmente deciso di lanciarsi in una campagna di lunga durata dopo anni di sessioni one-shot, ma si scontra subito con la dura realtà del coordinare i tempi di gioco: il primo giorno disponibile per tutti è tra due mesi! Un inizio decisamente scoraggiante. La curiosità però non manca, e Yuri gli chiede subito a cosa giocheranno. La risposta di Andrea? Coriolis, con l’aggiunta di qualche house rule per personalizzare l’esperienza.

Roberto si inserisce nella conversazione, confessando che una delle ragioni per cui ha abbandonato le campagne è proprio la difficoltà nel riuscire a concluderle. La proposta di Andrea per evitare il problema? Avviare la campagna con tutti i giocatori presenti, ma andare avanti anche se qualcuno salta una sessione. Roberto suggerisce di provare il formato Open Table, una struttura flessibile in cui la partecipazione varia, ma il gioco prosegue senza intoppi.

Andrea è intrigato, ma si chiede come mantenere una certa continuità narrativa con i personaggi che cambiano. Roberto e Yuri rispondono con idee preziose: l’open table funziona meglio se si rinuncia a un arco narrativo prefissato e si adotta una struttura più dinamica. Per esempio, un’astronave come base operativa—perfetta per Coriolis—permette di giustificare facilmente l’alternanza di personaggi tra le sessioni.

L’idea di un’astronave, proposta inizialmente da Andrea, si rivela quindi ideale per mantenere una coerenza logica all’interno della campagna, anche con giocatori diversi a ogni sessione. L’importante, sottolinea Yuri, è che alla fine di ogni sessione si ritorni sempre a un “luogo sicuro”, come appunto l’astronave, per garantire la continuità.

Infine, Andrea solleva un’ultima questione: qual è la differenza tra una normale campagna con assenze occasionali e un open table? Michele e Roberto chiariscono che l’open table è molto più libero, con il GM che organizza una sessione e chi può partecipare lo fa. Non ci sono vincoli rigidi, rendendolo perfetto anche per piccoli gruppi con partecipazioni variabili.

L’astronave di Coriolis diventa quindi non solo il mezzo di trasporto, ma il cuore di una possibile soluzione che permette di gestire al meglio la flessibilità dei giocatori, aprendo le porte a un’esperienza più dinamica e fluida.