In una recente conversazione sul tema dei sistemi magici nei giochi di ruolo, Roberto ha espresso forti critiche verso il tradizionale modello di D&D, ritenendolo poco pratico e troppo limitante per i maghi, costretti a memorizzare incantesimi e utilizzare slot di potenza. Questa meccanica, secondo lui, riduce la fluidità e la spontaneità del gioco. Ha poi descritto il suo ideale di sistema magico, che preferisce essere libero e immediato, basato su mana e contrappesato da rischi come incidenti o corruzione magica, che impediscono l’abuso di potere.
Alessio ha risposto condividendo la sua insoddisfazione per il sistema di magia di D&D, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei Chierici, che nel loro gruppo è stata completamente rivista per favorire un approccio più basato sul gioco di ruolo del giocatore. Ha espresso interesse per un sistema più narrativo e meno meccanico, e si è detto curioso di provare nuovi sistemi che potrebbero emergere dalla discussione.
Roberto ha poi introdotto un sistema alternativo chiamato “Four-by-Five” per il gioco di ruolo Fudge, che combina azioni e regni per creare una vasta gamma di incantesimi senza la necessità di abilità separate per il loro lancio. Ha enfatizzato la sua preferenza per un approccio più sintetico alla magia, utilizzando un pool di mana e lasciando l’efficacia degli incantesimi all’Oracolo.
Invernomuto ha aggiunto che gli piacerebbe un sistema che incorpori elementi di base come parole, reagenti e rune, simile a quello del gioco Ultima, che permette combinazioni creative ma potenzialmente pericolose.
Alessio ha poi espresso preoccupazioni sulla complessità del sistema descritto da Roberto, sottolineando la difficoltà di applicarlo efficacemente durante il gioco senza rallentare l’azione.
Alessandro ha suggerito che l’apprendimento e l’adattamento a un nuovo sistema magico richiederebbe tempo e pratica, proprio come l’apprendimento di una nuova lingua, e ha proposto di regolare il consumo di mana in base alla complessità delle combinazioni di parole utilizzate per creare gli incantesimi.
Invernomuto ha portato ulteriori spunti sulle possibili meccaniche dei sistemi magici, discutendo l’approccio del sistema “Maze Rats” e altri giochi OSR che utilizzano liste di parole da combinare per creare incantesimi. Ha sottolineato come questo approccio permetta una grande libertà nella creazione magica, lasciando ai giocatori la decisione del costo degli incantesimi al momento del gioco, senza una meccanica intrinseca troppo rigida. Ha messo in luce come questo possa essere sia liberatorio sia potenzialmente paralizzante per i giocatori, soprattutto all’inizio, quando la totale libertà potrebbe risultare opprimente.
Ha poi proposto che, in un contesto narrativo più strutturato, si potrebbe pensare a un mondo con scuole elementali di magia—acqua, fuoco, terra, ghiaccio—e una lista di parole preparata in anticipo che aggiungerebbe un certo grado di regolamentazione (“crunch”) al gioco. Questo consentirebbe di bilanciare la libertà creativa con una certa struttura, rendendo il sistema meno intimidatorio per i nuovi giocatori e più gestibile nel lungo termine. Ha anche accennato che, mentre lui vede il valore in un tale approccio, Roberto potrebbe non essere d’accordo, preferendo mantenere un sistema più aperto e meno vincolato da regole fisse.
In conclusione, la discussione ha messo in luce una ricerca comune di un sistema magico che sia sia liberatorio che equilibrato, in grado di supportare la creatività e l’interazione dei giocatori senza soffocarli con eccessive regolamentazioni meccaniche.