Considerazione su 198X Midnight Misfits

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Ieri sera, il gruppo ha dato vita a una sessione di “198X Midnight Misfits“, un’avventura che ha riportato tutti direttamente negli anni ’80. Roberto ha aperto la conversazione chiedendo un debriefing e impressioni, non solo dai giocatori ma anche dagli “uditori”, curioso di conoscere diverse prospettive.

Alessandro ha lodato il sistema di gioco per la sua immediatezza, ideale per one-shot e avventure brevi, sottolineando come la creazione del personaggio sia stata rapida e le risoluzioni delle azioni dirette e senza complicazioni. L’atmosfera tesa ma avventurosa è stata un punto forte, anche se non hanno avuto modo di testare a fondo il sistema di conseguenze delle azioni, grazie a tiri di dado particolarmente fortunati.

Alessio, invece, ha sollevato domande sul sistema di difficoltà, che sembra dipendere più dalle capacità dei personaggi che dalle decisioni del master. Questo approccio, che sposta l’accento dalla discrezione del master alle competenze del personaggio, ha suscitato un dibattito tra i giocatori, con Roberto che ha espresso una preferenza per sistemi dove il master ha più controllo sulla difficoltà dei compiti.

Durante la sessione, Roberto ha ammesso di aver dovuto guidare il gioco più strettamente di quanto avrebbe preferito a causa dei limiti temporali, cosa che ha richiesto di tagliare alcuni sviluppi potenziali come la subplot del fosforo e l’idea del faro. Queste decisioni, pur essendo state prese per mantenere il gioco entro i tempi della one-shot, non sono state del tutto gradite da Roberto stesso, che preferisce lasciare più spazio all’emergere degli eventi.

BiCrumw ha chiesto un riassunto dell’avventura giocata, a cui Alessandro ha risposto descrivendo il setting e la trama principale: un mistero ambientato in una vecchia stazione abbandonata, con sospetti che ricadono su un personaggio amico dei protagonisti, il bibliotecario Arthur. L’indagine ha rivelato la presenza reale di forze oscure legate al passato della città.

Cristian ha elogiato il modo in cui il gioco è stato gestito, sottolineando l’importanza della collaborazione e dell’ascolto reciproco tra i partecipanti. Ha apprezzato la chiarezza del master nel dirigere la sessione, evitando ambiguità e mantenendo il gioco focalizzato e piacevole.

Nicola, infine, ha espresso il suo apprezzamento per l’approccio “a campo libero” delle avventure investigative, godendo della libertà di esplorare diverse piste e formulare ipotesi. Ha visto le decisioni del master come necessarie per mantenere il gioco entro i limiti di una sessione singola piuttosto che come limitazioni alla libertà di scelta.

Complessivamente, la sessione è stata un tuffo nostalgico e avvincente negli anni ’80, con i giocatori che hanno apprezzato sia la meccanica di gioco sia la gestione del master, nonostante alcune necessarie restrizioni temporali. Una serata di gioco che ha lasciato tutti con il desiderio di rivivere l’esperienza.